Recentemente si è presentata presso il mio Studio Professionale una donna di 36 anni, sposata, senza figli, con una vita coniugale soddisfacente, lamentando di trovarsi in un periodo della vita particolarmente difficile da affrontare. E tre mesi prima era comparsa, improvvisamente, una cefalea nucale, particolarmente aggressiva e irriducibile, di origine muscolo - tensiva. Per questa ragione è stata sottoposta dai vari medici consultati a molte indagini strumentali (TAC, Risonanza magnetica nucleare, Radiografie) che però hanno dato un esito negativo. Le sono state consigliati vari rimedi farmacologici, che tuttavia si sono dimostrati inefficaci o parzialmente efficaci tanto che Anna, che di lavoro fa l’ infermiera, ha via via perso fiducia nella classe medica e soprattutto in se stessa. Ben presto si è abbandonata ad uno stato di depressione, con sbalzi dell’ umore e paura di affrontare la quotidianità della vita a causa della cefalea. Si è rivolta a me, chiedendomi di poter lavorare su di sé, sul suo modo di essere e per poter affrontare il grande fastidio del mal di testa.
   Durante i primi incontri è emerso che per lei è sempre stato un motivo di vita essere molto efficiente e “brava”, per sentirsi per questo apprezzata e amata. Inoltre per lei è sempre stato importante svolgere con grande diligenza il suo lavoro senza mai lamentarsi e senza mai chiedere nulla a nessuno,  negando quindi a se stessa di esprimere le sue emozioni, i suoi desideri, le sue delusioni e le sue necessità. Nel tempo, però questo le ha causato una sensazione di solitudine e di abbandono da parte degli altri anche se la modalità del non esprimersi ha sempre rappresentato uno stile di vita.
   Una emozione particolarmente difficile da esprimere è risultata essere la rabbia, che ha sempre cercato di reprimere affermando a se stessa che “vatuttobene”.
   Al quinto incontro abbiamo deciso di lavorare in stato di coscienza alterata ottenuta utilizzando alcune tecniche ipnotiche non verbali e verbali.
 
   Attraverso una comunicazione “diretta” con la sua parte più profonda e una attivazione della sua curiosità inconscia, Anna ha immaginato di esprimere nel suo ambiente lavorativo una maggiore comunicatività, imparando ad esprimere e a condividere con gli altri il suo modo d’ essere, i suoi punti di vista, le sue ansie e la sua rabbia.

   La cosa  straordinaria è che nella seduta successiva, Anna, felice e stupita allo stesso tempo, mi ha comunicato che la sua cefalea era pressoché scomparsa, ma, quella che la stupiva ancora di più, era che nell’ ambiente lavorativo stava sperimentando una modalità più comunicativa, proprio come aveva immaginato durante il “sogno” della seduta precedente. Era perfino arrivata a chiedere maggiore collaborazione alla sua collega, cosa che fino a quel momento non era mai accaduta.

   Evidentemente lo scarico di tensione determinato dalla maggiore interattività sociale nell’ ambiente di lavoro, stimolata durante la seduta a tenore ipnotico, ha fatto si che si traducesse in una minore tensione muscolare nucale che determinava il fastidioso disturbo cefalalgico. 

   Ci siamo incontrati ancora per un paio di volte per verificare la permanenza dell’ acquisito benessere e per consolidare i risultati ottenuti.