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Seminario Esperienziale "LA VITA COME UN MAGICO SOGNO nello PSICODRAMMA MORENIANO"

Immagine evento

Data inizio

Domenica, 11 Marzo 2012

Data fine

Domenica, 11 Marzo 2012

Luogo dell'evento

Mestre - Teatro "FUORI POSTO" Via Felisati

Organizzatore: Punto Gestalt

Tutto potrebbe cominciare con un quesito: per quale ragione gli antichi Greci attraversavano chilometri di terra solo per andare al Teatro di Dioniso? Perché il loro rapporto con lo spettacolo era così diverso da quello che abbiamo noi oggi?
Innanzitutto il Teatro in sé  era un ambiente cosmico. Seduto in un teatro con la forma semicircolare e digradante,  ad esempio, il pubblico aveva una visione che poteva spaziare tutto intorno. Gli attori stessi potevano partecipare a quell’ evento cosmico, trovandosi così in relazione con l’ intero Universo.
     In quel tipo di teatro, inoltre, il pubblico non veniva catturato dalla suspence, come può essere oggi, perché era perfettamente a conoscenza delle Storie dei Miti, ma preferiva farsi prendere dai personaggi, vivendo con essi una forma di catarsi, una specie di “pulizia dello spirito”. La rappresentazione diventava per i fruitori un modo per vivere profondamente quella realtà, per dare libero sfogo alle proprie emozioni, trasformava il pubblico in protagonista vivendo con gli attori quelle storie. Diventava un rituale sacro ed era anche una forma di comunione tra le persone, e tra le persone e le divinità rappresentate.

     Oggi, invece, nella frenesia della vita che ci accompagna, abbiamo dimenticato e perduto il senso del rituale: e questa mancanza porta alla confusione e alla sofferenza dell’ assenza dei riti di passaggio.
    Nelle popolazioni primitive, ogni tappa della vita era segnata da un rito che suggellava il passaggio da un livello di vita ad un altro ed era rappresentato anche dalla condivisione dell’ evento con tutti gli altri.
    Nella vita attuale, invece, i passaggi di vita vengono vissuti nella solitudine, accompagnati inevitabilmente da sofferenza e frustrazione. Non vi è più la celebrazione, ad esempio, del passaggio dalla fanciullezza alla adolescenza, dall’ adolescenza all’ età adulta, e, solo in scarsa misura del matrimonio e di altri eventi importanti della vita. Tutto si è ridotto ad una “formalità” che ha perduto ogni significato di “morte di una parte” e “rinascita nel nuovo”. La solitudine si fa strada e porta ad atteggiamenti autodistruttivi che ormai troppo spesso ci capita di osservare: droghe, dipendenze, abusi, comportamenti autolesionisti.

     Lo spettacolo, come già Jacob Levi Moreno ha evidenziato con le sue esperienze, può trasformarsi in un momento rituale di passaggio, di esperienza nuova nel cambiamento.    

     La sua applicazione può diventare molto ampia e portatrice di trasformazione. Quando, ad esempio, prendiamo una struttura archetipica o un significativo della nostra vita e viviamo, nel  qui e ora, una relazione con essa o addirittura la rappresentiamo in prima persona, si crea un interscambio  tra la dimensione del passato e quella del presente, che porta nuova energia e nuove forme (Gestalt). E la compenetrazione dei due mondi è la natura essenziale del dramma rituale.

     Lo psicodramma classico è una modalità per vivere o ri-vivere momenti, simboli, archetipi, emozioni della nostra vita, e può diventare una opportunità per superarli e andare oltre, celebrando così una sorta di rituale di passaggio dalla forma del passato a quella del presente proiettandoci nel futuro.

 

IL SEMINARIO SI SVOLGERA' IN UN VERO E PROPRIO TEATRO, IN MODO DA VIVERE E SPERIMENTARE PROFONDAMENTE LE EMOZIONI CHE SOLO LA MAGIA DEL LUOGO PUO' AMPLIFICARE E VALORIZZARE.

SI TRATTA DEL TEATRO "FUORI POSTO" IN MESTRE

LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA

PREVIA PRENOTAZIONE

E' previsto un piccolo contributo personale per le spese sostenute dal Teatro che ci ospita

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